#sto ridendo come una cogliona
Explore tagged Tumblr posts
Text
PORCA PUTTNSNDJDKD
540 notes
·
View notes
Text
alsooo da dove comincio
also, questa parola non la uso mai. Non so perché ma non è ancora entrata nel mio vocabolario. E pure me lo sono ridetta mille volte “devi imparare ad usarlo”
bene allora usiamola. ALSO.
dell’incontro con quella che forse, presumo (spero?) diventera la mia psicoteraupeta mi sono rimaste in testa mille momenti tragicomici. In questo momento sto ancora ridendo per la doamda “ lei quadagna abbastanza da potersi permettere questa terapia? come si supporta la terapia?” e io SI. senza neanche pensarci, diretta proprio. perchè a dir la verità non sto messa cosis male, lavoro, poco, con il mio stipendio di certo non riuscire a permettermela. Ma ho soldi messi da parte, quelche minimo aiuto dai miei e sinceramente farmi una cazzo di terapia minimamente decente è una delle mie (molte) priorità quest’anno. Inoltre sono andata nel centro sociale di quelli che stanno ancora studiando e quindi se non mi hanno presa per il culo dovrei farcela con 50/55€ all’ora che non sono pochi, ma sempre meglio dei soliti 80€ standard.
Sinceramente sono stufa di cercare e di dovremi fare strada tra decine di depliant informativi, assicurazioni, centri e simili. Inoltre questo è il terzo primo appuntamento che faccio da un terapeuta e la situazione ha sempre di più del tragicomico. Mi siedo la e parlo delle mie minchiate e dopo venti minuti frigno come una cogliona per cose inutili e problemi insignificanti. Dopo il secondo primo appuntamento da un tipo di cui ho capito solo il nome (Manuel) e il cognome assimigliava a qualcosa come Ortner(?) ho passato due giorni di merda pervasa dal senso di colpa per essere andata a rompere i coglioni a qualcuno per parlare di cazzate. Boh così a random. Penso alla gente che ha i problemi veri e mi sento male.
Comunque a parte tutte ‘ste menate, l’incontro di venerdí ha avuto del tragicomico dall’inizio alla fine. L’ultima cosa che voglio fare è parlarne, mi andava solo di nominare il fatto dei soldi perchè boh, mi fa ridere ancora ora.
Mi sono laureata. Di questa tesi mi resterà solo un ricordo di merda perchè è andato tutto storto dall’inizio alla fine. ma finalmente è mia ed è un’altra cosa conquistata nella vita, un successo accumulato, uno step avanti. Molto bene. Mia madre continua a rompermi il cazzo chiedendomi se io abbia festeggiato e questa frase somiglia molto alla stra cazzo di domanda che mi poneva regolarmente più volte al giorno nella mia adolescenza “ma perché sei a casa il sabato sera? non hai amici?” sento un pugno nello stomaco solo a scriverla. Comunque no mammina, ora ho degli amici. Ma ho notato un certo trend che non mi è nuovo, ossia che questi amici stanno sfumando semplicemtne perche io voglio che sfumino. Per risponderla in modo più semplice e meno filosofico: no Mà, non ho (ancora) festeggiato, perchè non ne sento il bisogno e smettila, cazzo, di farla sembrare una cosa strana. Ho ricevuto il mio certificato Giovedì (in Austria consegni semplicemente la tesi al tuo redattore, la corregge e tu sei laureata, stop. efficaci e freddi come in tutto) ed è stato un gran bel momento. Lo ho detto a tutti e quel giorno sono stata di buon umore per un sacco di ore, ho mangiato con gli altri, ho parlato, il giorno dopo sono andata in piscina con le ragazze. basta. In questo momento non sento il bisogno di fare altro. Perchè bisogna fare altro? perchè mi rompete le palle tutti da una vita? é inverno, la mia voglia di uscire di casa oltre che per andare in palestra é pari a meno 40. Non ho voglia, non mi interessa
per il resto boh. È presente questa sensazione da mesi che mi fa sentire di essere nel posto sbagliato, in questo studentato e allo stesso tempo il pensiero che dovrei cercarmi nuova gente. Sono circondata da bimbiminchia e l’atmosfera quotidiana raramente mi offre stimoli o sfide, cose di cui io ho bisogno costantemente. Conoscere nuova gente peró è per me da sempre un cruccio. Mi sento un pò bloccata in un circolo vizioso e sono cosciente che dovrei agire e cambiare un buon numero di cose. Ma non ho la minima idea di cosa dovrei precisamente fare quindi per ora l’unica soluzione che ho trovato é stata quella di fare un gran numero di colloqui di lavoro. Ho bisogno appunto di nuove sfide, di adrenalina, di stress nella mia vita e voglio lavorare part-time. Ho intenzione di finire il secondo bachelor, ma lo studio non è più la mia prima priorità. Ho bisogno di mettermi alla prova molto più di quello che io stia facendo ora. Che sia forse anche la terapia parte di tutto questo? Non lo so, ma so che fino ad ora sono abbastanza convinta di volerla fare.
Ho questo pensiero continuo, che oltre che un pensiero è proprio una sensazione permamente, di non essere nel posto adatto a me, di dover “entrare” in qualcosa di nuovo. Oltre a questo però non é un brutto periodo. La laurea ha appianato, riordinato molte cose dentro di me, il solo poter compilare un modulo e poter scirvere davanti al mio nome B.A. é un passo enorme per me.
0 notes
Text
OH SÌ IL MIO FETICISMO PREFE MA COME AVETE FATTO A TROVARMI?
#sto ridendo come una cogliona#ok che ho un 43½ ma COME CAZZO FATE A SAPERLO INSOMMA CHE STALKER#solo followerz di qualit��
42 notes
·
View notes
Text
Nessuno:
I consigli personalizzati nella mia home di YouTube:
youtube
5 notes
·
View notes
Note
Sto ridendo come una cogliona al pensiero che tra poco la farò finita
Ridi, se il pensiero di farla finita ti fa sentire meglio pensalo, la morte è una sicurezza... è una coperta calda, ma ti prego non farlo. Rimanda. C’è tempo, il suicidio non scappa, quell’opzione rimane sempre, nessuno te la toglie. Scrivimi in privato così parliamo un po’, ti aspetto.
9 notes
·
View notes
Text
22:02.
io so così tanto di non essere perfetta. ne sono così tanto a conoscenza che ho paura di farti allontanare da tutta questa imperfezione e disastro. No, non uso la parola “disastro” a caso. non voglio davvero fare la bambina triste che si reputa con un “casino interiore”. ma cazzo, siamo sinceri, un po’ lo sono. e lo odio così tanto. odio così tanto l’idea di poterti far pesare tutta questa mia imperfezione, questa gelosia, permalosità che spicca sempre nella mia persona, questa insicurezza che mi tormenta, questi pensieri che mi assillano. queste cazzo di paure. paure basate tutte sul perderti. e poi guarda che cogliona. invece che inviarti un messaggio, scrivo tutto qua, dove sono certa che tu non butterai mai l’occhio. non sono mai stata davvero felice. non sono mai stata realmente felice e questo tu lo sai bene. forse altrettanto bene non sai che ho iniziato a sentirmi realmente bene solo dopo averti conosciuto. solo dopo aver sentito il tuo “ti amo” rivolto davvero a me. dopo aver sentito davvero l’emozione di essere ascoltata, guardata negli occhi e compresa. solo dopo averti baciato, accarezzato, guardato e sorriso. solo dopo esserci stesi sul letto con solo la biancheria addosso, senza parlare ma restando muti a contemplare le colline che i nostri corpi possiedono avvolti in quelle lenzuola. questo forse non lo sai e non lo saprai mai. e se lo saprai magari sarà troppo tardi. ho paura di non averti più nella mia vita, un giorno. ho paura che un giorno i tuoi amici mi verranno a dire che hai elencato ogni mio difetto che oggi dici di amare, ridendo e sfottendomi. non perché so che sei una persona che lo farebbe, ma perché so ciò che ho passato e quanto l’essere umano possa essere crudele e bastardo. ho paura che un giorno, usciti da scuola, tu possa correre da un’altra ragazza, abbracciarla, sorridere come sorridi a me e baciarla dolcemente, con la stessa delicatezza con cui mi stai trattando in tutti questi lunghi e bei sette mesi. ho mille paure che ogni giorno cerchiamo di abbattere assieme, ma come si abbatte qualcosa che ti tormenta giornalmente? qualcosa che solo tu, quando siamo assieme, sai fare scomparire?non ci voglio più stare senza te. ma ogni litigata che provoco io - ed io e te sappiamo che sono davvero tante - alla fine sento che mi allontana da te. e già mi manca il respiro. e già ho paura. e già piango. e già il mio cuore giuro che si stringe tanto da farmi mancare il respiro. non sarò mai facile anche se proverò ad esserlo, ed io ho tanto paura che tutto questo che ora trovi piacevole ed intrigante, un giorno ti farà stancare e dire “è tutto troppo pesante, forse è meglio chiuderla e iniziare un nuovo capitolo.”. E magari mentre tu riuscirai ad andare avanti, io ti guarderò felice che tu sia così realizzato e contento, ma non così tanto felice che la persona con cui ti sei realizzato, non sarò io.Dio mio, devo sembrare una disperata. è che mi manchi e tu non mi scrivi, ed io neanche lo sto facendo se non in questo modo. è che ti amo. e sei così tanto per me che mi fa quasi paura. non lasciarmi.
solo questo F, non lo lasciarmi.
#love #amore #tumblr #poem #poesia #testo #foryou
4 notes
·
View notes
Note
Sto ridendo come una cogliona da 20 minuti, ti amo tantissimo, grazie. Tumblr aveva bisogno di te.
tvttb ❤
13 notes
·
View notes
Text
L'abilità di presa per il culo che si può sfruttare con Irama è fantastica! Che sta a fa' con quelle mano? E quei capelli? E quelle iiiiiii di sarai?
Sto ridendo da sola come una cogliona
0 notes
Text
CMA CMA CMA EMANUELA CHE DICE
4 notes
·
View notes
Text
Raga, io e mia madre stiamo vedendo "The real housewives di Napoli".
Dio vacca madonna ma che trashata. Ce raga qua c'è Noemi Letizia che ha appena chiesto a Carmelita la cameriera "puede poner la crema en mi brazo che tiengo dolor, ME DUOLE"
Sto ridendo come una cogliona.
#un giorno sarò presidente di real team perché AMO tutto questo trash#a 28 anni è stata dal chirurgo 11 volte#compra le creme antiage pure al figlio di 2 anni#ADOROH
26 notes
·
View notes
Note
Oggi é successa una cosa orribile e con il tuo disegno mi hai tirato su... Dal piangere come un/una bambin@ sto ridendo come una/un cogliona/coglione. Grazie❤
Ma ♥ contentissima di averti tirato su il morale!
8 notes
·
View notes
Quote
Sono innamorata di te. Ne ho la certezza, ora. Perché i nostri ricordi sanno di felicità. Perché ricordo tutto ciò che mi hai detto, dai test di merda che facevamo ai tuoi svariati episodi in ospedale. Perché ogni volta che bevevi ero in ansia per te. Perché il sapore delle tue labbra ce l'ho impresso nella mente e non esco di casa senza spruzzarmi il profumo che mi ricorda la tua essenza. Perché non c'è stato giorno in cui non ti abbia pensata, ridendo per non piangere o piangendo dal ridere. Perché mi sono studiata tutta Torino per come me l'hai descritta e ho cercato di trovare il percorso migliore per poterti raggiungere sempre. Perché ho intenzione di venire a studiare a Torino. Perché ho cercato di uscire con altra gente, ma nessuno è come te. Perché ho provato a fidarmi di qualcuno come mi sono fidata di te, ma sono solo stata scopata e buttata via. Perché sogno il nostro viaggio ad Amsterdam. Perché voglio fare l'amore con te, quello vero che sfiora l'anima. Perché so che non mi ami e forse non lo farai mai, ma sono disposta a sopportarlo. Perché ieri ho ricevuto l'ennesima bastonata di quest'anno, che mi ha fatto cadere la terra da sotto i piedi. Perché in quest'anno di merda pieno di scopate senza senso, di falsità, di litigi, di sudore per niente, tu sei l'unico motivo per cui riesco a sorridere. Penso a te e tutto svanisce, tutto il resto non conta. Sono innamorata di te perché sei la persona che tutti dovrebbero avere al loro fianco. E lei è fortunata, tanto. E non so cosa siete o cosa avete intenzione di fare, ma se ti lascia scappare è una cogliona. Dopo questo messaggio ti allontanerai ancora di più, ma tanto ormai ho capito che per me non c'è posto nella tua vita. Io invece sto qua, e ti aspetto come t'avevo promesso. Hai un posto riservato nella mia mente. Perché le persone davvero importanti non si portano nel cuore, ma nella mente. Il cuore può essere trapiantato, in cervello no. E anche quando anche quest'ultimo andrà fuori uso e diventerà difettoso, tu resterai li. Starai dentro di me in ergastolo.
6.08.2015
2 notes
·
View notes
Text
🥀
Oggi mi sono svegliata più felice del solito, sarà perché ieri sera ho passato una serata fantastico ridendo e scherzando. Sarà perché, per qualche assurdo motivo, per un breve periodo di tempo, mi sono "dimenticata" di te. Non ho sentito la tua mancanza. Mi sto abituando all'assenza. Peró ogni tanto ci ripenso. Ripenso a tutto quello che c'è stato. Poi mi vieni in mente tu. Tu con la tua risata e il tuo sorriso. Mi manchi un po' di più allora. Comincio a viaggiare con la mente. Ritorno alla sera in cui eravamo felici. La sera in cui ci siamo abbracciati per un tempo indeterminato, la sera dove tu mi hai aiutata, dove eri con me. Avevamo guardato le stelle, e tu mi stavi abbracciando, ero spensierata, stavo davvero bene. Peró io sono una cogliona e mi sono alzata per andare a parlare con Luca, tu non hai capito e ci siamo ignorati per quattro giorni. Poi abbiamo parlato e ci siamo promessi di scriverci per un anno. Alla sera ci siamo rivisti. Ci siamo abbracciati e nel momento esatto in cui eri salito sullo scooter e ti sei avviato verso casa, io ti guardavo e in quel momento esatto capì che in quelle braccia volevo restarci. I miei sentimenti divennero limpidi, capì di provare qualcosa per te. Dopo quel giorno cominciammo a sentirci. Ci siamo scritti, abbiamo parlato di tutto, e intanto io mi stavo innamorando. La notte tra giovedì 3 e venerdì 4 agosto tu mi scrissi che stavi male, che volevi finirla lì per non soffrire. Un colpo al cuore. Il mondo mi era crollato addosso. Sentì il mio cuore cadere a pezzi. Non avevo mai provato una sensazione del genere. I giorni a seguire divennero impossibili da passare. Io ti amavo e tu mi hai distrutta. Ora sono distesa sul letto, ripenso a tutto quello che è accaduto. Penso che forse è stata colpa mia, che ho sbagliato, forse ho detto qualcosa di male... forse dovevo solo stare zitta. Ma non ci sono mai riuscita a stare zitta. Devo sempre parlare, dire la mia opinione. Allo stesso tempo ho il bisogno sfrenato di sapere il parere degli altri. Sono una persona fragile, però so come si sopravvivere. Sono già morta una volta, so le sensazioni che ho provato e che proverò. So cosa mi aspetta. Il 23 agosto ti rivedrò. Non so come reagirai, io molto probabilmente appena ripenserò a tutto scoppierò a piangere. Non importa. Dovrò essere forte per me stessa, l'unica di cui potrò sempre fidarmi. Vorrei parlarti quella sera, non ho la più pallida idea di come chiedetelo e di come affrontare la situazione se mai tu dovessi accettare. Non credo sarà facile. Per il momento cerco di non pensarti... per il momento cerco di sopravvivere.
0 notes
Text
Cuori infranti e altre stronzate
Che più mi sforzo di non pensarci più il mio cervello continua a ripercorrere i suoi passi e a riportarmi esattamente al punto di partenza. Che sono due anni che aspetto di camminare nella neve e sono qui con i capelli ghiacciati, il naso che cola e i vestiti fradici ma non mi godo il silenzio perché continuo a chiedermi cosa diavolo dovrei fare a questo punto. Non sono brava ad aspettare. Il tempo si dilata svuotandosi di contenuto, resto seduta come in un sala d’attesa in ospedale. Scomoda e angosciata, in corpo troppo caffè scadente delle macchinette che sapeva di bruciato e un generico senso di disagio che enfatizza lo squallore architettonico di turno. Che nel frattempo potrei leggere una di quelle belle riviste di moda e imparare come rimodernare il mio guardaroba alla modica cifra di non si sa quante centinaia di euro, potrei parlare con il tizio seduto qui davanti facendo pratica di convenevoli e ripassando tutti i luoghi comuni che conosco, potrei informarmi sul mese della prevenzione sfogliando uno dei trenta volantini sparsi sul tavolino alla mia destra, seppellire la faccia nel telefono ridendo fra me e me per qualche stronzata nichilista controllando che nessuno mi stia guardando. Invece no. Io resto lì a spostare lo sguardo da una parete verde vomito all’altra, a fare su e giù con la gamba fino a farmi venire i crampi, a pensare a tutto e a niente perché tanto questo tempo è già morto, tanto vale accettarlo e non sprecare energie nel tentativo di rianimarlo. Odio aspettare perché non riesco a fare niente per occupare il tempo e la mia paranoia prospera in questo spazio vuoto come se fosse fatto apposta per lei. La mia paranoia adora le attese, ama riempirle di domande, di se, di ma, di quindi. Di scenari ipotetici, di percorsi alternativi, di catastrofi come se piovesse. Cammino sotto la neve nella speranza di sviarmi fino ad avere le mani gonfie di freddo e le gambe rigide eppure non vedo niente perché sono troppo presa a cercare di far tacere la mia mente iperattiva che in qualche modo salta avanti e indietro di continuo riuscendo sempre a restare nello stesso punto. Che non è nemmeno un pensiero così importante, non è vitale, non è decisivo, ma in qualche modo lo diventa a furia di rigirarmelo fra una sinapsi e l’altra, che non c’è nessun problema reale che non sia il pensare troppo a stronzate che mi portano all’esasperazione e crearmi aspettative irraggiungibili che quando la realtà si fa avanti riesce a dissipare nell’arco di un secondo. Che sono stronza e cinica e fredda come un pezzo di ghiaccio ma alla fine sono solo misure di sicurezza che innalzo per tenere fuori dallo sguardo del pubblico il mio essere una romanticona senza speranza. Che mi dico “smettila di starci male e di fare la cogliona, credevi davvero potesse funzionare?” Ma allo stesso tempo mi scolo mezzo litro di jack e cola perché in fondo (e nemmeno troppo in fondo) ci ho creduto davvero e ora sto soffrendo come un cane e finisco ubriaca a scrivere roba che nessuno vuole leggere. Che son tre giorni che mi sveglio col mal di testa e accumulo bottiglie di birra vuote mentre mi ripeto “no, ma tutto ok, e alla fine sticazzi”, ma il fatto è che mi odio disperatamente perché sono come neve stesa sotto al sole di luglio e mi bastano pochi minuti per diventare acquetta sporca a bordo strada. Che è bastato un mese e ora quella faccia da cazzo è tutto ciò che vedo quando cerco di pensare ad altro, a furia di cercare soluzioni non so nemmeno più quale sia il problema. Invece lo so benissimo. Sono io con tutta la mia impaziente pazienza che mi fa restare in questa situazione e me la fa detestare insieme, che la detesto di quell’odio sublimato in familiarità perché sottoni si nasce, non si diventa. E io a quanto pare ho proprio la vocazione per questa parte. Un cliché imbarazzante giusto perché sono donna e quindi è esattamente ciò che ci si aspetta da me. Ovvero che resti, ovvero che sopporti, ovvero che continui a sorridere vacuamente anche quando sono incazzata come una biscia ed esco a correre con così tanta rabbia in corpo da superare ogni mio primato finendo con le ginocchia sfasciate e i polpacci talmente contratti da poterci spaccare le pietre. Il tutto per sprecare il benessere da endorfine che mi sono appena sudata scrivendo a qualcuno che ancora non ha deciso se gli interesso o meno e che molto probabilmente non si deciderà in tempi utili stando all’andazzo, scrivendo a qualcuno che nel dubbio ha fatto di tutto per farmi credere il contrario, probabilmente nell’ottica di una scopata facile. Che di per sé è sintomo di una falla logica non indifferente, perché se non sei sicuro di essere preso dovresti agire di conseguenza invece di inondarmi di messaggi carini e domande personali. Non è difficile con me, non mi sbilancio facilmente, non sono tipo da dichiarazioni premature e cuoricini alla fine di ogni frase a cui non sai come rispondere. Sono tipo da “Prendiamo una birra dall’indianino domani?” come più grande manifestazione d’interesse. Che non direi di no a una scopata facile se intorno non ci fosse tutto questo teatrino di indecisioni. Avrei apprezzato di più un onesto “voglio buttartelo ma non mi frega un cazzo di sentirti parlare”, e avrei accettato senza pensarci troppo. Ma no, dovevi farmi sentire a mio agio, dovevi farmi sentire come se ti interessasse conoscermi davvero. Quindi adesso sono fottuta perché fin quando non mi dirai chiaramente di levarmi dalle palle continuerò a sperare che succeda qualcosa. E continuerò a dirmi di smetterla di starti dietro senza troppi risultati. Che manco volevo uscirci con te la prima volta che me lo hai chiesto, quindi tutta la situazione fa abbastanza ridere.
0 notes
Photo
Non ricordo più quanti anni sono passati... non li conto non li voglio contare ... perché mi ricordano solo che tu non ci sei più ... che tu mi hai lasciato sola... tu che bastava uno sguardo per capire come stavo ... tu che bastava una parola messa male un puntino in più o in meno per capire che umore avevo ... tu che riuscivi a dipingere il mio buio con luci colorate astratte ... quando rivedo tua madre mi si stringe il cuore ❤️... lei rincuora me .. sono cogliona forte eh?!... Eri così indispensabile per me ... la tua presenza costante era importante... non mi lasciavi mai sola... eri lì anche quando non c'eri... quante ne abbiamo passato e quanti guai abbiamo fatto insieme ... "siamo la coppia più bella del mondo " dicevi ridendo... eppure sapevi mettermi in riga se sbagliavo ... oppure io mettevo in riga te... ogni singolo secondo mi manchi 😞... tutto di te mi manca ... Simone mio ... amico mio fedele ... potevo dirti tutto ( anche perché se no mi facevi parlare con stratagemmi assurdi 😂) ... ma ciò che mi ha sempre colpito e che mi manca da morire è proprio la tua presenza... eri qui ... sempre continuamente... anche quando lavoravi fuori eri presente ... e chi se le scorda le 200000000000000 telefonate che mi facevi? " Che fai? ... Dove vai?....Come ti senti ? ....Non ti sento bene sputa il rospo"... le tue domande da 1 milione di dollari 😂... Mi manchi e non c'è altro da dire o da fare ... tu eri l'unico che non mi faceva sentire sola... trovavi il tempo anche se non ne avevi ... mi hai sempre detto che il tempo si inventa per chi si ama altrimenti sarebbe solo amicizia fortuita ... perché chi ama mette da parte la sua vita stessa realmente... per chi amiamo ci si "quasi" annulla... per chi amiamo dobbiamo trovare il tempo di dire " ok ci sono e ti sto pensando " ... ecco cosa mi manca anche di te le tue parole sagge ... le tue parole dolci e anche le cazziate... potrei scrivere un libro con ciò che mi hai detto ed io ho assorbito ... meglio se mi fermo che sto già un po' così ... buonanotte stella mia ... salutami il mio papà e chi sai tu 💋#seguitemi #followme #frasi #citazioni #mimanchi #amicomio #fratellone #incielocisonolestellepiùbelle
0 notes
Text
mamma:*alza lo sguardo dal suo libro e lo fissa su Leonida che ammazza un persiano random*”certo che se alla fine i greci non avessero sconfitto i persiani la nostra civiltà sarebbe stata molto diversa” babbo:"ovviamente avremmo avuto le persiane al posto delle tapparelle”
9 notes
·
View notes